Messaggio "cristiano" e Chiesa

LunaCieloLunaCielo Posts: 393
edited January 1970 in Different Languages
Premessa d’obbligo: ognuno, nel cuore della Terra, crede a ciò che vuole credere ed è degno di rispetto.
Perciò quanto segue, costituendo mio parere - convalidato da letture ed elaborazioni personali - non ha alcuna intenzione di offendere, ma di rappresentare uno spunto per riflettere e semmai sottoporre al vaglio della coscienza quanto si legge.
Non c’è vero risveglio senza l’espansione della coscienza, io sostengo che la vera rivoluzione parte proprio dalla nostra coscienza: se non “ci” permettiamo di avanzare nella consapevolezza dell’essere, qui e ora, tenendo d’occhio il nostro passato ed elaborando quotidianamente quanto apprendiamo, non ci risveglieremo mai dal controllo mentale esercitato da secoli su di noi, su tutto il genere umano.
Provengo da una famiglia cristiana, cattolica osservante, e sin da bambina è stato facile per me credere all’esistenza di un personaggio importante come Gesù Cristo, fondatore del Cristianesimo e della Chiesa, sacro luogo ove poter recitare preghiere e incontrare la Comunità.
Non mi era molto chiaro il ruolo di sacerdoti un po’ ambigui che ho conosciuto, e quello di suorine quasi invisibili che non avevano altro ruolo se non servire il parroco della parrocchia.
Divieti e sensi di colpa erano come una pioggerellina sottile e costante che cadeva addosso a noi bambini/e nel pieno dell’età della gaiezza e della spensieratezza, e non capivo perché mai dovessero rattristarci e tormentarci con ipotesi di vendette e sciagure se non obbedivamo ai loro comandi.
L'onnocenza manipolata sin da bambini: controllo della mente della religione, secondo me.
Crescendo, mi sono volontariamente allontanata dalla ritualità stantìa (per me) di quelle organizzazioni pensando che avrei amato e onorato a mio modo il "vero" messaggio cristiano.
Oggi penso che non sbagliavo a “sentire” un gelo di morte in quegli indottrinamenti che non davano spazio al pensiero libero, alla gioia di vivere, al diritto del dubbio dell’adolescenza, perché esercitavano “potere” e non trasmettevano il valore dell’amore universale, soprattutto celavano malamente una fortissima misoginìa, cioè disprezzo delle donne e riduzione a servitù "globale" della loro esistenza.
Le ricchezze della Chiesa mi confermavano che era un centro di potere come un altro, e che “usava” i buoni e genuini sentimenti della gente per formare una massa di fedeli da cui trarre risorse “anche” economiche oltre che di gestione “amministrativa”.
La verità è che In Italia il Vaticano è un partito politico, finanziato dallo Stato con l’8 per mille e altre provvidenze per le scuole cattoliche, che altera in modo profondo i valori fondanti dell’umanità.
Io non credo alla favola che la Chiesa fa del bene.
E’ vero che è radicata tra i poveri e si occupa materialmente di dare servizi che dovrebbe fornire lo Stato, ma lo fa con i soldi delle tasse, cioè nostri, e non lo fa disinteressatamente, ma per mantenere i poveri sotto l’egemonia ideologica cattolica, che significa fabbricare persone rassegante e ingannate da promesse di una miglior vita.
Grazie ai Concordati con i governi succedutisi via via nel tempo, la Chiesa non paga nulla allo Stato Italiano ma pretende l’esonero dal pagamento per i suoi possedimenti in terre e palazzi, il sostentamento del clero e la ristrutturazione dei suoi edifici dedicati al culto (in suolo italiano).
Non a caso, e non lo raccontavano di certo, la Chiesa è sempre stata una società per azioni con ricchezze estese in tutto il mondo e studiando la sua origine viene fuori una realtà dei fatti ben diversa, l’importanza dei Papi nella storia ad esempio, che si sono comportati come e peggio degli Imperatori, sovrani essi stessi dello Stato Pontificio, e che non hanno mai esitato a tagliare la testa ai dissidenti o a sterminare interi popoli dichiarandoli “eretici”: milioni di persone sterminate, contro il messaggio “cristiano” che parlava di tolleranza, pace e amore.
Certo, si dirà che anche i cristiani sono stati perseguitati: ma la violenza che risponde alla violenza non è propriamente la sostanza del messaggio di Cristo.
In seguito ho saputo che la Chiesa “cattolica” (universale) Romana altro non sarebbe se non la Chiesa di Babilonia (l’odierna Iraq): le credenze, i rituali e i simboli della Chiesa di Babilonia sono stati riciclati sotto altro nome quando le stirpi degli Illuminati si stabilirono a Roma: non a caso il simbolo di uno dei gruppi di potere che ruotano intorno alla Chiesa, l’Ordine dei Gesuiti (o Compagnia di Gesù, fondata dallo spagnolo Ignazio de Loyola nel 1537 e approvata dal Papa nel 1540) è il Sole.
In Babilonia veneravano una trinità formata da Nirnrod, il padre, simboleggiato da un pesce; Tammuz o Ninus, il figlio, che si diceva fosse morto il 25 dicembre per salvare l'umanità; e la regina Semiramide, l"'lside" babilonese, il cui simbolo era una colomba.
Dicevano anche che Nirnrod e Tammuz, padre e figlio, erano "una cosa sola".
Quando Tammuz morì per i peccati dell'umanità, secondo il clero egli fu deposto in un sepolcro, e, tre giorni dopo, quando rimossero la pietra, non c'era più.
Semplici “assonanze”? Tutto questo risale a migliaia di anni prima dell'avvento del cristianesimo ed è solo una delle molte versioni della storia di "Gesù" che furono narrate assai prima rispetto al periodo in cui si dice sia vissuto "Gesù".
I Gesuiti si autodefinivano “Los Alumbrados”, ovvero “Gli Illuminati”: una società segreta che obbediva dunque agli ordini degli Illuminati e agiva per portare avanti l’obiettivo della dominazione globale.
La Chiesa di Roma ne era il veicolo e la copertura, così come lo è ancor oggi: e comunque l’Ordine dei Gesuiti è una rete segreta che agisce abbracciando vaste fasce della società internazionale, e non solo attraverso la religione.
La gerarchia ecclesiastica sostiene di promuovere il Cristianesimo, cioè la religione di Stato di Roma introdotta come tale dall’Imperatore Costantino, veneratore del Sole, che impose la dottrina a cui i cristiani devono tuttora credere durante il Concilio di Nicea nel 325 d.C.
Vescovi cristiani e imperatore compilarono il Credo di Nicea, come fosse una legge pubblica, ma occultarono il fatto che il “nuovo” cristianesimo non era altro che il “vecchio” culto babilonese del dio e della dea Sole.
Solo l’èlite più ristretta ne era a conoscenza, naturalmente. E le “masse” non dovevano saperlo.
La Chiesa ha “ingoiato” riti pagani nel tempo, pur di attrarre a sé il maggior numero possibile di “pagani”, e quando le persecuzioni contro i cristiani cessarono non perse tempo ad esercitare il potere “temporale” cioè anche civile oltre che spirituale, iniziando veri e propri stermini di tanti esseri umani innocenti, per circa 13 secoli.
Non so voi, a me questo tipo di istituzione non sembra diffondere propriamente il "messaggio di amore, tolleranza e pace" .

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  • LunaCieloLunaCielo Posts: 393
    Corte Usa non si pronuncia sull'immunità
    Nessun ostacolo per processo al Vaticano


    Il ricorso alla Corte era stato presentato dalla Santa Sede invocando il diritto all'immunità degli Stati sovrani, su cui anche l'amministrazione Obama si era pronunciata a favore



    WASHIGTON - Il Vaticano è civilmente responsabile degli atti di un prete accusato di abusi su minori dopo che la Corte Suprema Usa ha rifiutato di pronunciarsi sul diritto all'immunità della Santa Sede. Scegliendo di non esprimersi sul ricorso del Vaticano nel caso di un prete pedofilo dell'Oregon, la massima istanza giudiziaria statunitense ha confermato la precedente decisione di una Corte d'appello di togliere l'immunità alla Santa Sede. Era stata proprio questa decisione che aveva spinto il Vaticano a andare alla Corte suprema, che ora, rifiutandosi di affrontare il caso, ha reso definitiva la decisione della Corte d'appello. Prima che un rappresentante del Vaticano possa essere chiamato a testimoniare, il tribunale dovrà decidere se il Vaticano stesso possa essere considerato "datore di lavoro" del sacerdote abusatore.

    GUARDA IL VIDEO

    All'origine del caso la denuncia di una vittima, all'epoca dei fatti quindicenne, contro un prete irlandese, il reverendo Andrew Ronan - deceduto nel 1992 - che nel '65 lo avrebbe molestato a Portland, nell'Oregon. In precedenza il sacerdote era già stato coinvolto in episodi analoghi in Irlanda e a Chicago. La vittima accusa quindi il Vaticano di non avere ridotto allo stato laicale il religioso, o di non averlo quantomeno punito o allontanato. La Santa Sede aveva presentato un ricorso contro la causa mossa dall'anonimo invocando l'immunità che spetta agli Stati sovrani.

    In primavera, quando fu presentato ricorso, la Corte Suprema aveva chiesto il parere del governo Usa, il cui parere era che la Santa Sede godeva di immunità anche in questo caso e che i suoi leader, primo fra tutti il Papa, non potevano essere interrogati. Il diritto all'immunità era stato però respinto nel corso di vari gradi di giudizio fino alla Corte d'Appello di Sacramento secondo cui esistevano sufficienti elementi di connessione tra Ronan e il Vaticano da considerare il sacerdote un dipendente della Santa Sede.

    Ora la Corte Suprema, scegliendo di non pronunciarsi in merito all'immunità, ha deciso di non fermare l'azione legale in cui la Santa Sede è accusata di aver ripetutamente trasferito il prete da città a città nonostante ripetuti casi di molestie sessuali su minori. L'azione legale considera il Vaticano corresponsabile dei suoi abusi perché lo ha spostato dall'Irlanda a Chicago e poi a Portland nonostante fosse a conoscenza delle accuse contro di lui.

    "Ringraziamo i giudici per il coraggio con cui hanno lasciato che l'azione legale vada avanti", ha detto Jeff Anderson, l'avvocato che accusa il Vaticano. "L'azione della Corte è una risposta alle preghiere di migliaia di sopravvissuti alle molestie sessuali dei preti che finalmente avranno una chance di avere giustizia, la possibilità di chiudere le ferite", ha aggiunto.

    L'avvocato del Vaticano, Jeffrey Lena, avrebbe invece preferito risolvere la questione a livello della Corte Suprema, "ma la decisione di oggi non significa che eravamo in errore nella interpretazione della legge". Lena ha ricordato che su questo punto l'amministrazione Obama aveva dato ragione alla Santa Sede: "I giudici di Washington hanno valutato che il caso non meritava di essere esaminato al loro livello per ora".

    (fonte: La Repubblica, 28/10/2010)
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